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Le descrizioni dannunziane

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Nel romanzo dannunziano Il trionfo della morte, irrequieto e malinconico, le vicende del protagonista della storia, Giorgio Aurispa, si svolgono anche all'interno delle mura guardiesi. Meritano una menzione alcuni stralci che descrivono l' atmosfera cittadina.

Guardiagrele , la città di pietra, risplendeva al sereno di maggio. Un vento fresco agitava le erbe su le grondaie. Santa Maria Maggiore aveva per tutte le fenditure, dalla base al fastigio, certe pianticelle delicate, fiorite di fiori violetti, innumerevoli cosicché l'antichissimo Duomo sorgeva nell'aria cerulea tutto coperto di fiori marmorei e di fiori vivi.

[...]Ed egli aprì le imposte, provando un gran bisogno di respirare l'aria della notte;
si appoggiò alla ringhiera, bevve, come a lunghi sorsi, la freschezza notturna.
Un'immensa pace regnava nella valle sotto stante;
e la Majella, tutta ancora candida di nevi, pareva ampliare l'azzurro
col suo semplice e solenne lìneamento.
Guardiagrele dormiva, simile a un gregge biancastro, intorno a
Santa Maria Maggiore.Una sola finestra, in una
casa vicina, era illuminata, d'una luce gialla.

Egli dimenticò la ferita recente. Innanzi alla bellezza della notte,
egli non ebbe se non un pensiero : " Ecco una notte perduta per la felicità „

La luna pendeva a mezzo del cielo, colma.
La Majella era inerte e glaciale come uno di
quei promontori selènici che il telescopio avvicina alla terra.
Guardiagrele dormiva, da presso.
I bergamotti odoravano.